Santuario cristallino
Un’esperienza di risveglio
Nella mia vita ho avuto esperienze ai confini tra la vita e la morte, che mi hanno aperto le porte della percezione, e proiettato in dimensioni altre, estatiche, hanno saputo trasformare profondamente la mia consapevolezza e dischiuso le porte verso la profondità dell’Essere.
Aveva nevicato per tutta la settimana e con alcuni amici amanti della neve fresca ero pronta ad affrontare pendii ancora vergini. Il sole splendeva e moltissimi corvi volavano sopra di noi, alla partenza della pista dell’Aiguille du Midi. Il loro gracchiare aveva attirato la mia attenzione: troppo tempo avevo trascorso con gli Indiani del Nord America per non riconoscere in quel suono un potente messaggero. Ma era più importante la discesa, rivelatasi fantastica. Soddisfatta, sarei tornata a casa, quando un amico propone un’altra discesa, a me sconosciuta. Una voce dentro di me suggeriva di non andare, ma il richiamo della polvere bianca era invitante. Ricordo ancora oggi di aver sentito chiaramente, una volta in funivia, che stavo agendo contro la mia stessa volontà. Iniziata la discesa, ci troviamo in un canalino stretto e ripidissimo, circondato da rocce, oltre le quali solo il vuoto e poi il ghiacciaio: inizio ad avere paura, ma come tornare indietro? Ero abituata a sciare con una guida fidata, che conosceva bene i miei limiti e se necessario mi legava, mentre in quel momento nessuno sembrava accorgersi della mia esitazione. Mi muovo lateralmente con gli sci per alcuni metri e chiedo all’esperta guida scelta dai miei amici di legarmi. Ero su una parete di ghiaccio con una pendenza superiore ai 50 gradi. Mentre mi giro per afferrare la corda e infilarla nel moschettone, gli sci toccano la roccia e il mio stesso peso inizia a trascinarmi nel vuoto.
Senza gravità fluttuavo velocemente attraverso una luce abbagliante, sentivo dei colpi al corpo, ma non percepivo dolore. Si era risvegliata una percezione legata ad altre vite, come se avessi già vissuto quella libertà. Sentivo la montagna nella sua essenza e per la prima volta non era separata da me. Il mondo e l’universo divenivano la totalità del mio essere. Potevo guardare all’esterno e molto lontano riconoscevo la paura, ma non mi apparteneva. Anche le emozioni vivevano in un sogno separato dal vero essere. Non c’era nulla che potessi fare: tutto era già preordinato in un’altra dimensione. In questa beatitudine c’era solo l’infinito e il tempo apparteneva ad un sogno. Non esistevano paragoni. Mi sentivo come un chip del computer riempito di nozioni universali che bypassavano la mente, senza un perché. La luce rigenerava le mie cellule, che brillavano. Improvvisamente il senso della vista era ritornato, vedevo dall’alto un terrazzino di neve prima dell’abisso sul ghiacciaio. I miei sci atterravano sulla neve e per magia qualcuno era in grado di fermarli. Era strana la sensazione del mio corpo dolorante, che tremava, sotto shock. Sarei ritornata a fluttuare nell’aria per l’eternità, ma sentivo distante la voce degli amici che sarebbero presto venuti a salvarmi. Non ero in grado di formulare un pensiero. La mente era immobile. Vivevo in un vuoto assoluto, l’unica sensazione era quella sgradevole di essere di nuovo costretta in un corpo sensibile. Quest’esperienza mi ha reso consapevole del valore inestimabile della vita, delle sue opportunità e aperto il portale di un universo multidimensionale.
“La felicità è la mia vita, questa vita mi è stata regalata molte volte, il sopravvivere mi ha dato la consapevolezza che la vita è la cosa che abbiamo, tutta a disposizione.”
Reinhold Messner
Il richiamo dell’anima risvegliata mi ha portato ad approfondire la ricerca interiore. Nella caduta ero stata trasportata in un regno creato da sfere luminose dove la comunicazione era istantanea, assolutamente chiara, onde cosmiche mi avevano travolto inondandomi di una nuova intensità di puro amore. Il linguaggio era stato trasceso, avevo percepito di essere parte inseparabile dell’immensità, in una fusione di conoscenze che venivano assorbite istantaneamente dal mio essere, come cibo per gli Dei. Nei mesi seguenti, la meditazione era divenuta una necessità quotidiana in cui venivano trasmessi intuitivamente dialoghi con i maestri ascesi della Fratellanza Bianca. Erano momenti di grande intensità, dove si aprivano le porte nella quinta dimensione del loro Santuario Cristallino all’interno del Monte Bianco per trasmettere antiche conoscenze inglobate nei cristalli di quarzo della Montagna Sacra.
Questo dialogo intuitivo è ormai parte del mio essere e nonostante siano passati molti anni ho sentito la necessità d’iniziare a trasmetterlo solamente ora, nel mese di gennaio del 2017.